Carissimi amici,
desidero iniziare la Quaresima condividendo con voi un’esigenza forte, insopprimibile: spazzare via il disincanto e la rassegnazione e illuminare i cuori con il fuoco della speranza. I fatti di fede che ci apprestiamo a vivere da oggi sino alla Pasqua possono aiutarci. Gesù affronta eventi diversi e apparentemente contraddittori: prima la calma rovente del silenzio, segnata dalle tentazioni e dal saldo radicamento spirituale; poi, in un vortice velocissimo di episodi densi di pathos, si affastellano il fracasso della piazza, l’ipocrita acclamazione pubblica, le trame segrete, l’amicizia sincera e appassionata, il tradimento, l’ingiusto giudizio, il sapore amaro della polvere, la paura, il sangue misto a sudore, la morte subìta, la vita donata… Un intreccio di vicende drammatiche che però hanno un filo rosso: il Cristo confida nell’approdo nelle braccia del Padre, sa che Dio non lo abbandonerà mai, é certo che la verità e la giustizia saranno ristabilite, mai dubita che la carità diverrà l’unica legge umana.
La speranza di Gesù non é quella di un folle visionario, utopista e tutto sommato un po’ ingenuo. È una speranza ragionevole, pensata, meditata, pregata. Non si fonda sul nulla, ma sui semi di bene con i quali il Padre ha già reso bella la sua strada. Gesù arriva a questi quaranta giorni di deserto fisico e spirituale con una storia alle spalle. Una storia di incontri, relazioni, persone, amici, scelte, conversioni. Una storia di parole ascoltate e donate, di scambi intensamente umani. E Dio era in ciascun frammento di tempo. Perciò Gesù sa che il Padre c’é anche nel dolore e nella sofferenza, sa che il Padre trarrà il bene dal male perché anche attraverso questi faticosi passaggi si realizza la Salvezza dell’uomo.
È così per ciascuno di noi. In questa crisi sociale, economica e morale, davvero quaresimale, non siamo soli. Abbiamo una storia che ci precede, in cui Dio ha agito ampiamente mostrandoci la sua presenza. C’era lui nelle gioie, nei sentimenti più belli e puliti, negli incontri decisivi della nostra vita, nei piccoli o grandi successi personali, in quanto di buono accadeva in casa, nella città, nella comunità cristiana. E c’é ancora, il Signore! Anzi, é ancora più vicino! È lì per darci la forza di andare avanti, di non mollare. È lui che ci asciuga le lacrime quando into
o non c’é nessuno. È lui che ci presta soccorso morale e materiale attraverso uomini e donne di buona volontà …
Si, é difficile sperare quando si é nel buio. Ma non é impossibile. Il sole c’é anche quando il cielo é nuvoloso. È soltanto nascosto, tornerà e sarà ancora più bello vederlo brillare e illuminare i giochi dei bambini. Dio é presente ora più che mai nelle nostre storie, nella nostra terra, nelle nostre paure. Confidando in lui troveremo le risorse interiori per fare fronte all’oscurità, daremo fondo alle nostre migliori energie per rinascere uomini migliori in una società migliore.
Questa Quaresima si traduca, allora, in un dialogo fitto con il Padre. Anche aspro e duro, se necessario. Lui non si offenderà . Dio desidera che non si spenga in noi la fiammella della speranza. Perché ciò accada non servono vuote ritualità . Occorre invece che l’uomo si pieghi sul suo cuore, raccolga il grido che vi é custodito e lo presenti al Signore. Ma non basta denunciare a Dio le paure e le apprensioni che ci portiamo dentro. È necessario invece che lasciamo toccare dalle sue mani le nostre ferite, perché possa redimerle e illuminarle. È necessario, dopo che ci siamo “sfogati” legittimamente con Lui, ascoltare la sua parola densa di umanità, carità, sapienza e lungimiranza. L’alte
ativa, cari amici, é lasciarciandare a peso morto nel tunnel della rassegnazione. Ma non ha senso. Anche Gesù, di fronte alle tentazioni, di fronte ad accusatori falsi e in malafede, avrebbe potuto smettere di lottare. Invece, in Dio, ha trasformato la croce in vita. Dio é davvero pronto ad ascoltarci per trasformare la disperazione in speranza, e la speranza in forza. Fidiamoci di lui, affidiamoci a lui. E quando ci predisponiamo davvero a dialogare con lui, quando con sincerità attendiamo la sua luce sulle nostre vicende, la nostra vita – con le fatiche e le gioie ordinarie – viene totalmente convertita. Tutto cambia, tutto assume un’altra prospettiva. La crisi, le relazioni, gli affetti, i sacrifici… Non che i problemi svaniscano, ma cresce la convinzione, la consapevolezza di poterli affrontare e superare attraverso il bene, l’amore, la perseveranza, la sobrietà, attraverso nuovi stili di vita equi e solidali.
Ecco la grande sfida di questa crisi, ecco il percorso di fede che ci attende in questa Quaresima.
Nola, 13 febbraio 2013
Mercoledì delle Ceneri
+ Beniamino Depalma